Alla scoperta dei Monti Nebrodi e delle isole Eolie

Parco dei Nebrodi
Il parco dei Nebrodi è un'area naturale protetta.
Istituita il 4 agosto 1993, con i suoi quasi 86000 ettari di superficie è la più grande area naturale protetta della Sicilia.
Insieme alle Madonie ad ovest e ai Peloritani ad est, costituiscono l'Appennino siculo. Essi s'affacciano, a nord, direttamente sul Mar Tirreno, mentre il loro limite meridionale è segnato dall'Etna.
Le aree del parco
Il parco è suddiviso in 4 zone, nelle quali operano particolari divieti e limitazioni, funzionali alla conservazione e, quindi, alla valorizzazione delle risorse che costituiscono il patrimonio dell'area protetta. Principio informatore del regolamento, infatti, è il concetto di capacità portante, il quale definisce il limite oltre il quale la risorsa utilizzata nello svolgimento di una attività viene gravemente compromessa. Pertanto, la conservazione, motivo fondamentale dell'istituzione del parco, si realizza in senso dinamico, grazie a tutti quegli interventi volti all'uso compatibile delle risorse, ed è finalizzata alla valorizzazione delle risorse stesse.

ZONA A
Riserva integrale, comprende i sistemi boscati alle quote più alte, cerrete tra 800 e 1400 m slm e faggete oltre i 1200 m slm, le uniche stazioni siciliane di Tasso (Taxus baccata), alcuni affioramenti rocciosi (Rocche del Crasto) e le zone umide d'alta quota.
In tale zona è consentito, oltre che l'escursionismo a piedi ed a cavallo ed il traffico motorizzato sulle strade esistenti, esercitare il pascolo, proseguire le attività agricole e silvo-colturali ed effettuare sul patrimonio edilizio interventi di manutenzione, di restauro e di risanamento conservativo.
ZONA B
Riserva generale, include le rimanenti formazioni boscate (soprattutto sugherete) ed ampie aree pascolative.
ZONA C
La zona C, protezione, ricomprende nove aree, strategicamente ripartite sul territorio, in cui sono ammesse le attività rivolte al raggiungimento di importanti finalità del parco, quale, ad esempio, la realizzazione di strutture turistico-ricettive e culturali
ZONA D
La zona D, controllo, è la zona di pre-parco. Essa costituisce, infatti, la fascia esterna dell'area protetta e consente il passaggio graduale nelle zone a maggior valenza naturalistica.
Contatti Ente parco dei Nebrodi:
Sede: C.da Pietragrossa - SS 113 km.140+650 - 98072 Caronia (ME)
mail: info@parcodeinebrodi.it
te. 0921/333015




La Fauna
Grazie all'elevata eterogeneità dei suoi ambienti (macchia mediterranea, pascoli, zone umide, picchi rocciosi ed ampie aree boschive) i Nebrodi sono un perfetto habitat per numerose specie animali alle quali vanno aggiunte le specie allevate allo stato brado come equini, bovini, caprini e suini.
Tra gli uccelli presenti si contano oltre 150 specie. Tra queste sono da citare l'aquila reale che nidifica sulle Rocche del Crasto, i Grifoni, di recente reintroduzione, il gheppio ed il falco pellegrino. Di elevato interesse sono anche le specie endemiche come il Codibugnolo di Sicilia e la Cincia Bigia.
Tra i mammiferi si segnala la presenza del suino nero dei Nebrodi, della volpe, dell'istrice, del riccio, del gatto selvatico, mustelidi come la martora e la donnola, della lepre, del coniglio, e anche se molto rarefatta, del ghiro. Numerosi anche gli esemplari di roditori e soricidi come l'arvicola di Savi, il topo selvaticoi, il moscardino, il toporagno di Sicilia, il mustiolo ed il quercino.
Tra i rettili la testuggine comune e la testuggine palustre siciliana, il ramarro occidentale, la luscengola e il gongilo, e numerose specie di serpenti tra cui il biacco e la natrice dal collare.
Tra gli anfibi sono presenti il discoglosso, il rospo smeraldino siciliano e la rana verde minore .
La Flora
I monti Nebrodi si sviluppano dal livello del mare fino agli oltre 1800 m slm, questo, insieme ad altri fattori pedo-climatici, caratterizza l'elevata varietà di vegetazione che si sviluppa nelle diverse fasce di altezza.
Il Piano Mediterraneo, che si sviluppa tra o ed 800 mslm è caratterizzato da specie tipiche della macchia mediterranea quali: l’olivastro (Olea europea), mirto (Myrtus communis), numerose euforbie. Nelle zone più alte di questa fascia si trovano inoltre boschi sempreverdi di sughere, noccioli, e castagni.
Nel Piano Supra Mediterraneo tra 800 e 1400 m slm trovano un ambiente idoneo alla crescita delle querce decidue, lecci e cerri e roverelle sul versante a sud. Le aree non forestate sono occupate da arbusteti come il prugnolo, il biancospino, la Rosa canina, la Rosa sempervirens, il melo selvatico, Pyrus amygdaliformis e Rubus ulmifolius.
Il Piano Montano Mediterraneo al di sopra dei i 1200 m slm, è dominato dal faggio che occupa una vasta porzione di territorio del Parco, formando spesso boschi puri. Nelle zone dove il bosco di faggio si apre, lasciando filtrare la luce, si sviluppano l’agrifoglio e il tasso. Un altro elemento peculiare è rappresentato dalla presenza dell' Acero montano (Acer pseudoplatanus), di cui è segnalato un esemplare alto 22 m e con 6 m di circonferenza, annoverato tra gli alberi monumentali d'Italia. Il sottobosco è ricco di biancospino, pungitopo, agrifogli e tassi. Quest'ultima specie è presente, all'interno del bosco della Tassita, con esemplari che raggiungono i 25 m di altezza.
